Ci giunge la segnalazione di un viaggiatore che, pur non essendo un pendolare. rappresenta una situazione paradossale con riferimento a Trenitalia. Di età superiore ai 60 anni, si è recato in biglietteria per richiedere la “carta argento” di Trenitalia che, al prezzo di 30 euro l’anno, dà titolo ad ottenere sconti sul prezzo ordinario dei biglietti. Effettuato il pagamento, si vede consegnare un biglietto di carta termica, con stampato un QR-code. Chiede di sapere se la “carta”, intesa come “card”, gli verrà spedita per posta ma, con suo stupore, si sente rispondere che la “carta argento” è quella, da esibire in originale, peraltro da conservare con cura per evitare che si annerisca o si sbiadisca perché, da regolamento, in caso di deterioramento o smarrimento, per ottenere il rilascio del duplicato occorre pagare 5 euro di rimborso spese (di un pezzo di carta che vale qualche centesimo). Tutto questo mentre si digitalizza quasi tutto ma, essendo la carta argento destinata a persone anziane, si presume che gli utilizzatori siano impediti, se non addirittura rimbambiti, e quindi incapaci di gestire titoli che non siano di carta. Questo viaggiatore ha già rappresentato la questione ai vertici di Trenitalia ed appena ottenuta risposta sarà nostra cura fornire informazioni sullo sviluppo. resta il fatto che, come nel famoso film di Beningi e Troisi, “non ci resta che piangere”, ci viene da chiederci: ma davvero siamo nel millequattrocento?