Eppur qualcosa si muove a quanto pare, forse, perché, la nostra riflessione è stata ripresa da un quotidiano locale! Certo è, che i tempi sono sempre stati biblici quando si tratta di prendere decisioni che riguardano la ferrovia in questa Regione. Un esempio, in questi giorni, i servizi extra urbani, utilizzati dagli studenti e/o lavoratori, sono pieni, ed il distanziamento sociale, a volte, non assicurato, ed in questo momento in cui vi è un’aumentare delle positività, giustamente, la cosa preoccupa moltissimo, sia le famiglie che gli amministratori locali e, sicuramente, una ex FCU, in piena efficienza, avrebbe dato il suo onesto contributo al trasporto pubblico locale. Ma, purtroppo, la vicenda ex FCU, era una storia già scritta, e che più volte, nel suo dipanarsi, era stata portata, negli anni, all’attenzione delle Istituzioni politiche umbre, sia regionali che provinciali, con tutte le sue criticità, e i cui risvolti problematici erano stati a più riprese segnalati anche attraverso gli organi di stampa. D’altro canto, “nemo propheta acceptus est in patria sua”. E, conseguentemente, nonostante fosse evidente lo stato di abbandono e la lenta, per un certo verso, dolorosa, agonia in cui era stata lasciata, la ex Ferrovia Centrale Umbra tra l’indifferenza della politica e lo sguardo attonito di quella comunità regionale che la vedeva sgretolarsi giorno dopo giorno, si è arrivati alla situazione attuale, si è distrutta una risorsa regionale, con tutti i disagi, conseguenti, per i cittadini, come anche per i lavoratori.