Partiamo oggi con un nuovo servizio a favore di tutti coloro che utilizzano il sistema ferroviario in Umbria, anticipando l’apertura del sito internet, perché in questi giorni si sono susseguite situazioni che hanno creato allarme tra i pendolari, nei prossimi giorni continueremo a svilupparlo e migliorarlo. Parliamo degli argomenti scottanti di queste ore che molti avranno letto o sentito in programmi televisivi e radiofonici locali, innanzitutto siamo in attesa di essere convocati a breve dall’Assessore ai Trasporti ed Infrastrutture della Regione Umbria, così come da lui dichiarato sui giornali, a seguito di due nostre richieste di incontro urgente inviate in tempi ravvicinati questo mese. La prima è del 8 settembre u.s. in cui si richiedeva di discutere degli aumenti previsti nel nuovo contratto di servizio per il trasporto ferroviario di interesse regionale e locale tra la Regione Umbria e Trenitalia S.p.A per gli anni 2018 – 2032, sottoscritto a fine luglio scorso, che saranno complessivamente secondo nostri calcoli del 64,8% così ripartiti nel tempo e riportati all’art. 13 (Politica tariffaria)
- del 1,5% nell’anno 2018;
- del 3,9% nell’anno 2019;
- del 3,8% nell’anno 2020;
- del 6,8% nell’anno 2021;
- del 6,6% nell’anno 2022;
- del 6,2% nell’anno 2023;
- del 4,0% negli anni dal 2024 al 2032.
“Gli incrementi delle tariffe sono paritetici per le tariffe regionali e quelle sovraregionali, nonché integrate, e sono automaticamente applicati da Trenitalia, salvo deliberazione contraria da parte della Regione “. Il coordinamento pone il problema del sistema con cui verranno applicati questi aumenti e del fatto di come i disservizi e i ritardi siano all’ordine del giorno e che quindi tali aumenti siano da considerarsi eccessivi, non solo a detto contratto di servizio sono legati i nuovi convogli da 200km orari, che permetteranno ai sovraregionali umbri di continuare ad accedere alla linea DD Roma Firenze, visto che dal 1 gennaio 2020, salvo deroghe di RFI gestore della infrastruttura nazionali, i treni con velocità inferiore non potranno più transitarvi, sembrerebbe che per quella data detti materiali non saranno pronti, ci auguriamo che l’impresa ferroviaria insieme alla Regione trovi una soluzione alternativa temporanea. Nella medesima nota chiedevamo di valutare il riconoscimento di un bonus, a fronte dei disservizi e disagi continui, subiti dall’utenza, non ultimo quanto accadduto il giorno 07/09 u.s., ai sensi di quanto riportato, sempre nel sopracitato contratto, all’art. 17 comma 5, che così riporta “Il sistema delle penalità ha lo scopo di assicurare all’utenza regionale il ristoro di eventuali disagi e danni e, in particolare, i relativi importi economici sono utilizzati dalla Regione prioritariamente a beneficio della clientela, principalmente in forma di buoni sconto (indennità per abbonati), per l’acquisto di abbonamenti, da intendersi convenzionalmente emessi a compensazione delle indennità da ritardo previste all’art.17 del citato Reg. (CE) 1371/07. Per la determinazione dell’indennità per abbonati è indicato l’indicatore di scostamento orario entro 5 minuti a destino, misurato per linea e per mese, considerando tutte le cause di ritardo”. È la prima volta che la Regione Umbria riconosce i bonus a favore dei pendolari nei contratti di servizio, in particolare legandolo al sistema delle penalità, ricordiamo che proprio sul sistema delle somme delle penalità e decurtazioni che Trenitalia S.p.A. paga alla Regione Umbria per i disservizi e sulla loro destinazione nel bilancio regionale, presentammo un esposto alla Procura della Corte dei Conti dell’Umbria nel febbraio 2017, ancora in itinere. La seconda richiesta inviata alla regione è del 26 settembre scorso a seguito della sgradita sorpresa della sospensione della vendita della Carta Tutto Treno Umbria, per esaurimento dei fondi regionali stanziati per l’acquisto di detto titolo autorizzativo. Facciamo presente che la Regione Umbria a suo tempo sospese unilateralmente il tavolo di lavoro, a cui eravamo con le associazioni dei consumatori, sulla questione CTTU, si era, altresì, rappresentato, in quelle sedi, che i soldi stanziati sarebbero stati insufficienti, tant’è che sono finiti ben prima degli anni precedenti. Si precisa che come Coordinamento eravamo e siamo ancora contrari all’utilizzo dei parametri ISEE per l’acquisto della Carta Tutto Treno, lo ribadiremo alla Regione in sede di incontro. Nella stessa nota si è, anche, chiesto di avere chiarimenti sulla situazione dei lavori e dei tempi, non quantificabili, ad oggi, di riapertura, nella sua interezza, della Ferrovia Regionale San Sepolcro – Terni (exFCU), sappiamo tutti i disagi che le persone che utilizzano la exfcu da anni stanno vivendo. Quello che forse in Regione Umbria non si sono accorti è che la questione del trasporto pubblico, in particolare quello ferroviario regionale è diventato un problema sociale.